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SANCTA IMAGO

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REGIA E SCENEGGIATURA DI GIORGIO VIALI

"SANCTA IMAGO" - FILM - 2011 - SCENEGGIATURA E REGIA DI GIORGIO VIALI

"SANCTA IMAGO" - FILM - 2011 - SCENEGGIATURA E REGIA DI GIORGIO VIALI

Corpo, Immagine, Sguardo, Fede. Un progetto visivo in cui s'immagina una Religione delle Immagini. Sancta Imago - Sottotitolo: Preghiere per l'Immagine. Sovrapposizioni di immagini. Monologhi. Immagini su immagini. Un video sperimentale.

Con: Irene Cao, Valentina Cornalba, Roberta Ventimiglia, Ilaria Calza, Alessia Alciati.

È un'operazione di sovrapposizione. Immagini su immagini. Parole su parole. Idee su idee.

L'immagine oggi è tutto. L'immagine oggi è la verità. L'immagine oggi è una religione. Un credo, una fede cieca, un'assoluta ascesi.

Un'attrice, una modella, una videomaker si riconoscono nella fede per l' Immagine. Credono nell' Immagine. Vivono per l' Immagine. Vivono per Immagini. Vivono nell' Immagine. Sovrappongono le loro immagini. Le loro vite. Le loro parole. Le loro paure. E in questa operazione di sovrapposizione cercano di raccontarsi. In questa operazione di fiducia reciproca e di fede cercano una modalita' di convivenza e/o di conversione nelle loro singole vite

SCHEDA TECNICA del Film: "SANCTA IMAGO"

Titolo: Sancta Imago

Anno di produzione: 2011

Genere: Video Sperimentale

Regia: Giorgio Viali

Sceneggiatura: Giorgio Viali

Lingua: Italiano

SINOSSI

"Sancta Imago" è un'opera visiva che esplora il concetto di una "Religione delle Immagini", interrogandosi sul potere e sull'influenza che le immagini hanno nella vita contemporanea. Attraverso sovrapposizioni di immagini, monologhi e una ricca tessitura di parole, il film si propone di esaminare i temi del corpo, dell'immagine, e della fede, in un contesto dove l'immagine diventa una sorta di credo religioso.

CAST

Irene Cao

Valentina Cornalba

Roberta Ventimiglia

Ilaria Calza

Alessia Alciati

TEMATICHE

Corpo e Immagine: L'interfaccia tra il corpo umano e la rappresentazione visiva. Sguardo e Fede: L'idea che la fede nell'immagine possa sostituire la religione tradizionale. Sovrapposizioni: L'arte della sintesi tra parole, immagini e esperienze personali, raccontando storie di vita attraverso una dimensione estetica e sperimentale. Motivazioni e Approccio: Il film denuncia la predominanza delle immagini nella società contemporanea, dove l'immagine è percepita come una verità assoluta. Le protagoniste, un’attrice, una modella e una videomaker, esplorano la loro relazione con le immagini, rivelando una fede cieca e una ascesi verso una realtà costruita attraverso la percezione visiva. In una danza di sovrapposizioni, il video diventa un'operazione di fiducia e di ricerca di significato, un percorso di convivenza e/o conversione nelle loro esistenze.

NOTE

"Sancta Imago" invita lo spettatore a riflettere sul ruolo della visione nella nostra vita quotidiana, sulla costruzione dell'identità attraverso le immagini e sulla ricerca di una connessione autentica in un mondo saturo di stimoli visivi.

Conclusione: "Sancta Imago" si presenta come un audace esperimento visivo che sfida la tradizionale narrazione cinematografica, proponendo una riflessione profonda e contemporanea sui nostri legami con le immagini, la fede e l'identità.

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ELENCO OPERE:

"FINZIONI URBANE" - Regia e Sceneggiatura (2018) - Film

"VENEZIA72" - Regia e Sceneggiatura (2015) - Video Sperimentale

"DOCUMENTARIO ELEZIONI 2014" - Regia e Riprese (2014) - Documentario

"VENEZIA71" - Regia e Sceneggiatura (2014) - Film

"MANTOVA FILM" - Regia e Sceneggiatura (2013) - Film

"VISIO ABSOLUTA" - Regia e Sceneggiatura (2012) - Video

"MISS ANTIGONE" - Regia e Sceneggiatura (2012) - Video Sperimentale

"SANCTA IMAGO" - Regia e Sceneggiatura (2011) - Mediometraggio

"CANTO DI UNA SINGLE" - Regia e Sceneggiatura (2010) - Mediometraggio

"SISTEMI COSMETICI" - Regia e Sceneggiatura (2009) - Mediometraggio

"BIBIONE FILM" - Regia e Sceneggiatura (2009) - Mediometraggio

"BASIC FILM" - Regia e Sceneggiatura (2008) - Mediometraggio

"BICROMATICA" - Regia e Sceneggiatura (2007) - Video E Ricerca Storica

"INSIDE CUTS" - Regia e Sceneggiatura (2006) - Video Frammenti

"INVOLONTARIA ANNUNCIAZIONE" - Regia e Sceneggiatura (2006) - Cortometraggio

"A SPOTLESS FOOTAGE" - Regia e Sceneggiatura (2006) - Cortometraggio

"BEPI BERTAGNOLI" - Regia e Sceneggiatura (2005) - Documentario

"ARRENDERSI AI SOGNI" - Regia e Sceneggiatura (2005) - Cortometraggio

"COME DUE PARALLELE" - Regia e Sceneggiatura (2004) - Mediometraggio

GIORGIO VIALI

AUTORE, FOTOGRAFO, FILMMAKER, SCENEGGIATORE

INDIPENDENTE PRECARIO

Il cinema di Giorgio Viali, regista e sceneggiatore contemporaneo, si presenta come un'affascinante riflessione filosofica sull'ontologia dell'immagine e sul suo significato visivo, trascendendo la mera rappresentazione per esplorare le più profonde implicazioni esistenziali dell'esperienza umana. Attraverso un'analisi delle sue opere principali, emerge un costante dialogo tra corpo, immagine, fede e identità, invitando lo spettatore a interrogarsi sulla propria relazione con le immagini e sul loro potere trasformativo.

Ontologia dell'Immagine

Il concetto di ontologia, spesso studiato in ambito filosofico, si riferisce all'essenza dell'essere e delle cose. Nel contesto di "Sancta Imago", Viali propone un'epistemologia visiva che sfida le nozioni tradizionali di verità e realtà. Le immagini non sono semplici rappresentazioni della realtà, ma veri e propri credo, strumenti di costruzione della nostra identità. Attraverso le sovrapposizioni di immagini e parole, il film diviene un palinsesto di esperienze, testimonianze e interrogativi sulla religione delle immagini: un mondo in cui l'immagine diventa (parafrasando Paul Virilio) una verità assoluta, un dogma da cui risulta difficile sottrarsi.

Corpo e Immagine

Il corpo, in Viali, non è solo un soggetto da rappresentare, ma il luogo in cui l'immagine si articola e si confronta con l'esperienza individuale. In "Canto di una Single", la protagonista si appropria di uno spazio urbano per dar vita alle proprie riflessioni, evidenziando la tensione tra l'intimità del vissuto e la collettività. Questa interazione tra corpo e spazio pubblico solleva interrogativi relativi alla nostra esistenza contemporanea. Viali ci invita a considerare quanto le nostre storie personali siano intrinsecamente connesse a spazi che, pur essendo anonimi, diventano portatori di significato attraverso il nostro racconto.

Sovrapposizioni e Narrazione

Le sovrapposizioni, una tecnica distintiva delle opere di Viali, fungono da veicolo per la complessità dell'esperienza umana. In "Come Due Parallele", l'autore esplora le vite di due donne parallele, intrecciando elementi documentaristici che amplificano il contesto in cui queste storie si sviluppano. Qui, la narrazione visiva si configura come un atto poetico, in cui la solitudine diventa non solo una condizione esistenziale, ma un momento di profonda risonanza interiore. Il film ribalta l'idea che la solitudine sia una mera assenza, trasformandola in uno spazio di contemplazione e connessione profonda.

L'Atto del Vedere

Un tema centrale delle opere di Viali è il concetto di sguardo e la sua complessità. In "Basic Film", il regista si scontra con le dinamiche del vedere e dell’essere visti, ridefinendo il ruolo della macchina da presa come un attore attivo nel dialogo interiore dei personaggi. La camera diviene un’entità che scruta, ma allo stesso tempo crea intimità, forzando una riflessione sul nostro stesso desiderio di essere osservati e sul modo in cui la vulnerabilità possa emergere da tale esposizione.

Conclusioni: Immagini come Fede

L'opera di Giorgio Viali non è solo un invito a riflettere sull'immagine e il suo significato ontologico, ma si configura anche come un atto di fede: nella forza evocativa delle immagini, nell'importanza della narrazione personale e nella ricerca di autentiche connessioni umane in un mondo saturo di stimoli visivi. Ogni film diventa un mosaico di esperienze, un'ode alla complessità della condizione umana, e allo stesso tempo una denuncia della superficialità dell'era contemporanea. Attraverso il suo lavoro, Viali ci esorta a ripensare il nostro rapporto con le immagini e a riconoscere in esse la potenza di una visione che trascende il visibile, per accedere a quel mondo interiore che ci unisce tutti in un'unica grande narrazione.

GIORGIO VIALI

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TITOLO: INVOLONTARIA ANNUNCIAZIONE

ANNO: 2006

SCENEGGIATURA E REGIA DI GIORGIO VIALI

IMMAGINE DI COPERTINA

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ELENCO OPERE:

"FINZIONI URBANE" - Regia e Sceneggiatura (2018) - Film

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"MANTOVA FILM" - Regia e Sceneggiatura (2013) - Film

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"SANCTA IMAGO" - Regia e Sceneggiatura (2011) - Mediometraggio

"CANTO DI UNA SINGLE" - Regia e Sceneggiatura (2010) - Mediometraggio

"SISTEMI COSMETICI" - Regia e Sceneggiatura (2009) - Mediometraggio

"BIBIONE FILM" - Regia e Sceneggiatura (2009) - Mediometraggio

"BASIC FILM" - Regia e Sceneggiatura (2008) - Mediometraggio

"BICROMATICA" - Regia e Sceneggiatura (2007) - Video E Ricerca Storica

"INSIDE CUTS" - Regia e Sceneggiatura (2006) - Video Frammenti

"INVOLONTARIA ANNUNCIAZIONE" - Regia e Sceneggiatura (2006) - Cortometraggio

"A SPOTLESS FOOTAGE" - Regia e Sceneggiatura (2006) - Cortometraggio

"BEPI BERTAGNOLI" - Regia e Sceneggiatura (2005) - Documentario

"ARRENDERSI AI SOGNI" - Regia e Sceneggiatura (2005) - Cortometraggio

"COME DUE PARALLELE" - Regia e Sceneggiatura (2004) - Mediometraggio

GIORGIO VIALI

AUTORE, FOTOGRAFO, FILMMAKER, SCENEGGIATORE

INDIPENDENTE PRECARIO

Ritratto artistico di Giorgio Viali

Giorgio Viali emerge nella scena del cinema contemporaneo italiano come un regista e sceneggiatore audace, capace di sfidare le convenzioni narrative attraverso un linguaggio visivo innovativo e un approccio sperimentale alle tematiche della solitudine, dell'identità e della relazione tra corpo e immagine. La sua filmografia, che abbraccia diversi generi, mette in luce un'artista profondamente riflessivo, le cui opere invitano a un'esplorazione critica del significato delle immagini nella società attuale.

"Sancta Imago" (2011)

Con "Sancta Imago," Viali affronta il complesso tema della "Religione delle Immagini," ponendo l'accento sul potere comunicativo e persuasivo delle immagini nella vita moderna. La scelta del video sperimentale non solo riflette la fluidità dei confini tra arte, fede e percezione, ma indica anche una profonda introspezione sulle dinamiche della società contemporanea. Di fronte a un mondo saturo di stimoli visivi, Viali utilizza sovrapposizioni di immagini e monologhi evocativi per narrare le esperienze delle sue protagoniste, donne dedicate alla loro ricerca individuale di significato. Il film provoca una riflessione sulla fede nell'immagine, suggerendo che in un'epoca di continua visibilità, la vera ricerca spirituale possa risiedere nell'autenticità delle esperienze vissute.

"Canto di una Single" (2010)

In "Canto di una Single," Viali esplora la solitudine e il modo in cui le esperienze personali possono essere condivise e comprese in contesti pubblici. La rotatoria diventa simbolo di un'interazione continua tra il privato e il pubblico, cogliendo l'essenza della ricerca di connessione in un mondo che spesso sembra disconnetterci gli uni dagli altri. Attraverso l'uso di sovrapposizioni e monologhi introspective, il film trasmette un messaggio potente riguardante l'importanza della comunicazione e della narrazione, esortando gli spettatori a trasformare gli spazi anonimi in luoghi di significato profondo. La sua abilità di mescolare il personale e il collettivo fa emergere un'immagine poetica di una donna che trova la sua voce in un mondo che tende a oscurarla.

"Come Due Parallele" (2004)

In questa opera, Viali adotta un formato drammatico e documentaristico per seguire le esistenze di due donne le cui vite scorrono in parallelo, mai destinate a incrociarsi. Attraverso un ritratto intimo, il film indaga le somiglianze e le differenze tra le due protagoniste, offrendo uno sguardo unico sulla solitudine e sull'interconnessione. La scelta di includere elementi documentaristici e immagini d’epoca arricchisce la narrativa, permettendo agli spettatori di esplorare il contesto delle vite raccontate. Viali gioca con il concetto di distanza emotiva, permettendo a ciascun momento quotidiano di risaltare con una vibrazione di significato.

"Basic Film" (2008)

"Basic Film" rappresenta un ulteriore passo in avanti nell’esplorazione del tema dello sguardo e della visione, proponendo otto monologhi che svelano le complessità della relazione tra il soggetto e l'osservatore. Qui, la camera diventa un'interrogante attiva, sollevando questioni di vulnerabilità e intimità. Viali sfrutta il primo piano come strumento di introspezione, accentuando il non detto e invitando lo spettatore a confrontarsi con le proprie esperienze di esposizione e connessione umana. Attraverso il suo stile essenziale e diretto, il regista riesce a mettere in luce la fine linea tra osservare e essere osservati.

Conclusione

L'opera di Giorgio Viali si distingue per la sua forte impronta artistica e per l'approccio innovativo ai temi dell'esistenza umana. Ogni suo film è un invito a riflettere profondamente sulle relazioni interpersonali, sull'importanza della comunicazione e sul rapporto con l'immagine. Viali riesce a fondere il privato e il pubblico in un dialogo ricco e complesso, dimostrando che nel cinema – come nella vita – le storie più profonde emergono dalle esperienze condivise e dalle immagini che scegliamo di narrare. Con una sensibilità unica e una considerazione attenta per la condizione umana, Giorgio Viali si posiziona come una delle voci più interessanti e provocatorie del panorama cinematografico contemporaneo.

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RITRATTO DI GIORGIO VIALI

Giorgio Viali emerge nella scena del cinema contemporaneo italiano come un regista e sceneggiatore audace, capace di sfidare le convenzioni narrative attraverso un linguaggio visivo innovativo e un approccio sperimentale alle tematiche della solitudine, dell'identità e della relazione tra corpo e immagine. La sua filmografia, che abbraccia diversi generi, mette in luce un'artista profondamente riflessivo, le cui opere invitano a un'esplorazione critica del significato delle immagini nella società attuale.

Lavori Passati

I progetti precedenti di Viali, come "Sancta Imago" (2011), "Canto di una Single" (2010), "Come Due Parallele" (2004) e "Basic Film" (2008), illustrano il suo intento di indagare le complessità emozionali e sociali del nostro tempo. Con "Sancta Imago," Viali esplora il "Potere delle Immagini" e la "Religione delle Immagini," invitando a una riflessione sulla fede nell'immagine in un mondo saturo di stimoli visivi. "Canto di una Single" affronta le interazioni tra il privato e il pubblico, riflettendo sul desiderio di connessione in contesti frequentemente disconnessi. In "Come Due Parallele," Viali combina elementi drammatici e documentaristici, creando un dialogo unico sulla solitudine e sull'interconnessione. "Basic Film," infine, sfida le nozioni di vulnerabilità e intimità attraverso il concetto di sguardo, incoraggiando una profonda riflessione sull'osservazione e l'essere osservati.

Nuovi Progetti e Trasformazione

Negli ultimi anni, l'attenzione di Giorgio Viali si è rivolta a contesti più attuali, confrontandosi con i fenomeni dei social media e dell'intelligenza artificiale. Questa evoluzione è evidente nei suoi nuovi progetti, “Euridice Stream” e “MediaMetroPoli,” che si collocano in un'epoca in cui le dinamiche sociali e le relazioni interpersonali sono profondamente influenzate dalle tecnologie digitali.

Euridice Stream

"Euridice Stream" rappresenta un’interpretazione contemporanea della celebre leggenda di Orfeo e Euridice. Ambientato in una città metropolitana distopica, il film esplora il tema della connessione e della disconnessione in un mondo digitalizzato. La protagonista, Euridice, si muove attraverso le strade di una società dominata dall’urgente bisogno di attenzione e visibilità. La scenografia, dalla fermata dell'autobus a spazi più intimi, cattura la tensione tra la vita pubblica e quella privata, riflettendo un'esperienza emotiva complessa in un contesto di continua esposizione ai social media. La narrazione si sviluppa attraverso dettagli di ripresa che enfatizzano l'intimità dei momenti e le dinamiche relazionali, culminando in una riflessione profonda sulle scelte e le speranze di una generazione sempre più connessa, ma al contempo isolata.

MediaMetroPoli

Il secondo progetto, “MediaMetroPoli,” si prefigura come una critica potente alle conseguenze della società contemporanea in cui gli individui sono ridotti a “Media Proletari” – una classe lavorativa che deve alimentare incessantemente la produzione di contenuti per il mondo dei social media. Questo agglomerato urbano è caratterizzato da un futuro immediato in cui il lavoro, il contatto umano e l’autenticità dei rapporti sono sacrificati per un'illusoria vicinanza fornita dagli schermi. Il film si propone di esplorare la lotta di classe di una giovane MediaProletaria, simbolo di speranza per milioni di individui imprigionati nella solitudine e nella ripetizione.

Conclusione

L'opera di Giorgio Viali si distingue per la sua forte impronta artistica e per l'approccio innovativo ai temi dell'esistenza umana. Ogni suo film è un invito a riflettere profondamente sulle relazioni interpersonali, sull'importanza della comunicazione e sul rapporto con l'immagine. Con "Euridice Stream" e "MediaMetroPoli," Viali non solo continua la sua indagine artistica ma amplia il suo sguardo critico, affrontando direttamente le sfide contemporanee in un mondo segnato dalla digitalizzazione e dalle tecnologie emergenti. Con una sensibilità unica e una considerazione attenta per la condizione umana, Giorgio Viali si posiziona come una delle voci più interessanti e provocatorie del panorama cinematografico contemporaneo.

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