GIORGIO VIALI

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GIORGIO VIALI

AUTORE, FOTOGRAFO, FILMMAKER, SCENEGGIATORE

INDIPENDENTE E PRECARIO

VICENZA

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CONTATTI: GIORGIOVIALI@GMAIL.COM

INSTAGRAM: GIORGIOVIALI

Giorgio Viali emerge nel panorama cinematografico contemporaneo come una figura di spicco, in grado di fondere linguaggi diversi e sperimentare con la forma e il contenuto nelle sue opere. Il suo approccio artistico si caratterizza per un uso innovativo delle immagini e per una profonda reflexivity sulla condizione umana, come dimostrano i suoi film principali: "Sancta Imago," "Canto di una Single," "Come Due Parallele," e "Basic Film."

In "Sancta Imago" (2011), Viali propone un viaggio visivo che indaga il potente legame tra immagini e fede. La sua riflessione sulla "Religione delle Immagini" si traduce in un'opera audiovisiva densa di significato, dove le protagoniste – un’attrice, una modella e una videomaker – si confrontano con la propria identità attraverso le sovrapposizioni visive. Qui Viali si interroga sulla predominanza delle immagini nella vita moderna, creando un'atmosfera di inquietudine e coinvolgendo lo spettatore in una meditazione sul corpo e sull’immagine come nuovi rituali di culto. Non è solo un film, ma un invito a esplorare le nostre convinzioni più profonde e la nostra percezione del reale.

"Canto di una Single" (2010), oltre a segnare una nuova tappa nel suo percorso artistico, affronta la solitudine e l’essenza del pubblico attraverso il microcosmo di una rotatoria. Qui, Viali dimostra il suo talento nel trasformare spazi anonimi in luoghi di narrazione e introspezione, utilizzando la protagonista come voce di un’ode alla dignità delle esperienze vissute. L’opera si dipana come una conversazione aperta sulla vulnerabilità e il desiderio di connessione, un vero e proprio canto d’amore per le parole e le storie che si intrecciano nei meandri della nostra vita quotidiana. La visione artistica di Viali si concretizza in un dialogo poetico con il pubblico, invitandolo a riconsiderare il significato della condivisione e della comunicazione.

In "Come Due Parallele" (2004), Viali esplora il concetto di solitudine e interconnessione attraverso la vita di due donne le cui esistenze si snodano parallelamente. La scelta di integrare elementi documentaristici arricchisce la narrazione, dando una profondità storica alla rappresentazione contemporanea delle vite delle protagoniste. Viali riesce a evocare, attraverso una lente intima e profonda, le complessità dell'esistenza femminile, rendendoli universali e riconoscibili per tutti. Questo film diventa così un'ode alla funzionalità del quotidiano e alla bellezza delle storie non raccontate.

Infine, "Basic Film" (2008) mette in luce l’intensa riflessione di Viali sull’immagine e lo sguardo. Attraverso una serie di monologhi in un ambiente essenziale, il regista indaga le dinamiche della visione e dell'osservazione, utilizzando la camera come un personaggio in sé. Questo film rappresenta una sorta di invito a esplorare le vulnerabilità insite nella condizione umana e a riconoscere il potere dello sguardo altrui nel costruire identità e relazioni. La scelta del primo piano sottolinea il non detto, rendendo il pubblico partecipe di un’intensa introspezione, un viaggio interiore che svela le ansie e le incertezze dei protagonisti.

In sintesi, la filmografia di Giorgio Viali si distingue per una profonda riflessione sulla condizione umana e sull'importanza delle immagini nella costruzione dell'identità. Le sue opere variate, seguite da un approccio visivamente innovativo, ci invitano a esplorare la complessità delle relazioni umane e la ricerca di significato in un mondo saturo di stimoli visivi. Viali, attraverso il suo linguaggio cinematografico distintivo, riesce a trasformare esperienze intime in narrazioni universali, creando un dialogo permanente tra l’artista, le sue opere e il pubblico.

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RITRATTO DI GIORGIO VIALI

Giorgio Viali emerge nella scena del cinema contemporaneo italiano come un regista e sceneggiatore audace, capace di sfidare le convenzioni narrative attraverso un linguaggio visivo innovativo e un approccio sperimentale alle tematiche della solitudine, dell'identità e della relazione tra corpo e immagine. La sua filmografia, che abbraccia diversi generi, mette in luce un'artista profondamente riflessivo, le cui opere invitano a un'esplorazione critica del significato delle immagini nella società attuale.

Lavori Passati

I progetti precedenti di Viali, come "Sancta Imago" (2011), "Canto di una Single" (2010), "Come Due Parallele" (2004) e "Basic Film" (2008), illustrano il suo intento di indagare le complessità emozionali e sociali del nostro tempo. Con "Sancta Imago," Viali esplora il "Potere delle Immagini" e la "Religione delle Immagini," invitando a una riflessione sulla fede nell'immagine in un mondo saturo di stimoli visivi. "Canto di una Single" affronta le interazioni tra il privato e il pubblico, riflettendo sul desiderio di connessione in contesti frequentemente disconnessi. In "Come Due Parallele," Viali combina elementi drammatici e documentaristici, creando un dialogo unico sulla solitudine e sull'interconnessione. "Basic Film," infine, sfida le nozioni di vulnerabilità e intimità attraverso il concetto di sguardo, incoraggiando una profonda riflessione sull'osservazione e l'essere osservati.

Nuovi Progetti e Trasformazione

Negli ultimi anni, l'attenzione di Giorgio Viali si è rivolta a contesti più attuali, confrontandosi con i fenomeni dei social media e dell'intelligenza artificiale. Questa evoluzione è evidente nei suoi nuovi progetti, “Euridice Stream” e “MediaMetroPoli,” che si collocano in un'epoca in cui le dinamiche sociali e le relazioni interpersonali sono profondamente influenzate dalle tecnologie digitali.

Euridice Stream

"Euridice Stream" rappresenta un’interpretazione contemporanea della celebre leggenda di Orfeo e Euridice. Ambientato in una città metropolitana distopica, il film esplora il tema della connessione e della disconnessione in un mondo digitalizzato. La protagonista, Euridice, si muove attraverso le strade di una società dominata dall’urgente bisogno di attenzione e visibilità. La scenografia, dalla fermata dell'autobus a spazi più intimi, cattura la tensione tra la vita pubblica e quella privata, riflettendo un'esperienza emotiva complessa in un contesto di continua esposizione ai social media. La narrazione si sviluppa attraverso dettagli di ripresa che enfatizzano l'intimità dei momenti e le dinamiche relazionali, culminando in una riflessione profonda sulle scelte e le speranze di una generazione sempre più connessa, ma al contempo isolata.

MediaMetroPoli

Il secondo progetto, “MediaMetroPoli,” si prefigura come una critica potente alle conseguenze della società contemporanea in cui gli individui sono ridotti a “Media Proletari” – una classe lavorativa che deve alimentare incessantemente la produzione di contenuti per il mondo dei social media. Questo agglomerato urbano è caratterizzato da un futuro immediato in cui il lavoro, il contatto umano e l’autenticità dei rapporti sono sacrificati per un'illusoria vicinanza fornita dagli schermi. Il film si propone di esplorare la lotta di classe di una giovane MediaProletaria, simbolo di speranza per milioni di individui imprigionati nella solitudine e nella ripetizione.

Conclusione

L'opera di Giorgio Viali si distingue per la sua forte impronta artistica e per l'approccio innovativo ai temi dell'esistenza umana. Ogni suo film è un invito a riflettere profondamente sulle relazioni interpersonali, sull'importanza della comunicazione e sul rapporto con l'immagine. Con "Euridice Stream" e "MediaMetroPoli," Viali non solo continua la sua indagine artistica ma amplia il suo sguardo critico, affrontando direttamente le sfide contemporanee in un mondo segnato dalla digitalizzazione e dalle tecnologie emergenti. Con una sensibilità unica e una considerazione attenta per la condizione umana, Giorgio Viali si posiziona come una delle voci più interessanti e provocatorie del panorama cinematografico contemporaneo.

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